Buon viaggio!

Le Scoordinate vanno in pausa, nel senso che da un lato si ricaricano e dall’altro vi danno tregua fino a settembre. Con un resto d’estate che quest’anno risulta purtroppo funestata da stragi stradali come non se ne ricordavano da tempo, ma con un connotato negativo in più e ancora più triste. Il numero di incidenti mortali, anche autostradali, causati da persone ultraottantenni (o addirittura novantenni) ancora caparbiamente al volante. Persone per bene, quasi sempre, oltre che in ottima forma. Ma con i riflessi allentati com’è normale avere a 80 anni. Che cedono improvvisamente, senza dare la possibilità di tornare indietro a chi guida e di evitare il peggio a chi passa in quel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Personalmente a quella soglia mancano poco meno di 15 anni, che sembrano tanti, ma non per chi abbia la mia età, o sia ancora più in là e che sa benissimo in quale lampo di tempo siano volati gli ultimi tre lustri. Come pure chi è ormai nel primo cono della terza (o quarta) età, per quanto ancora in gamba, sa benissimo – anche se accettarlo costa fatica – quali e quante siano le cose non più fattibili rispetto a prima, o comunque non con la scioltezza e la sicurezza di quel prima. Eppure, fortunatamente, spesso si è vivi, ancora attivi e desiderosi di autonomia. Quindi pretendere dagli anziani una serena presa di coscienza dei propri limiti – mi riferisco a quelli relativi alla guida – oltre che inutile, può apparire addirittura ingeneroso. Chiedere troppo, insomma. Una Legge, invece, risolverebbe ogni cosa. Un Dispositivo normativo che abolisca lo stillicidio prezzolato che ogni due anni, o uno, consente il rinnovo della patente di guida per persone comunque non più perfettamente abili, basato su certificati medici compiacenti, lucrose commissioni di agenzia e soprattutto tasse e marche da bollo (esistono sempre?), a corredo delle domande per recarsi di fronte alle commissioni mediche, che su quei casi devono deliberare in poco meno di un minuto. Con l’aggravante di una popolazione sempre più anziana e – soprattutto – della mancanza persino di limiti alla cilindrata delle vetture utilizzabili e che il buonsenso, prima ancora del legislatore, dovrebbe indurre a evitare. Un articolo unico. “È fatto divieto per tutti i cittadini, al compimento dell’ottantesimo anno di età, di condurre veicoli a motore di cilindrata superiore ai 50cc.”. Una cosa così, che vedrebbe fiorire associazioni del terzo settore dedicate al trasporto di questa fetta enorme di popolazione, costringendo le Amministrazioni locali a perseguire politiche sempre più efficaci in materia di potenziamento del trasporto pubblico. Certo, una Legge che per chi oggi ha più di sessant’anni sarebbe dura da accettare, mentre per i 40enni e più giovani, se entrasse in vigore oggi, nel 2065 rappresenterebbe una tappa della vita ormai acquisita. Una scadenza naturale creata dall’abitudine a una Norma che li ha resi consapevoli. Hai 80 anni? Non guidi più. Amen. Sed Lex dura Lex. Parole dure, ma visto quel che accade sulle strade di sangue, suonano meglio di un requiem aeternum. 

Commenti

Anonimo ha detto…
Ho letto il post e mi è venuto un colpo; sono andata subito a controllare la scadenza della patente e ho ancora un anno di buono (sospiro di sollievo).
Conosco una persona over over 80 che guida regolarmente da Milano a Bordighera e ritorno. Ma l'eccezione non fa la regola. Alla soglia (la va a pochi giorni) dei 77, mi metto alla guida con un po' di timore, soprattutto per il fatto che ormai uso poco la macchina. Anche se poi il timore risulta infondato, ma cerco di essere più prudente e attenta.
Dopo i 70 ogni anno vale esponenzialmente il doppio del precedente e forse ha ragione Maurizio ad affermare che dopo gli 80 bisognerebbe usare i mezzi pubblici
Anonimo ha detto…
Questi commenti hanno dei limiti di spazio invalicabili e non mi lasciano nemmeno il tempo di firmare. Sono Nadia Mai.
Forse negare la patente tout court alla soglia degli 80 è un po' drastico. Magari sarebbero oppurtune visite più accurate e severe, che, oltre a verificare le condizioni psicofisiche del soggetto, limitino anche gli ambiti in cui lo stesso può guidare, escludendo autostrade, vie a lunga percorrenza e di intenso traffico, ma che gli permettano spostamenti brevi garantendogli un minimo di autonomia.
Maria ha detto…
Tutto vero che a una certa età i riflessi sono sempre più lenti e sarà giusto che anch'io tra meno di 15 anni dovrò dire addio alla patente.
Però concordo con chi sopra ha commentato. Il mio primo pensiero, dopo aver letto l'articolo, è andato a mio padre, camionista e meccanico poi, amante ed esperto di guida e di motori, che ultraottantenne ancora era idoneo e in grado di guidare perfettamente, fino a limitarsi ovviamente negli ultimi tempi a fare brevi tragitti. Con tutto ciò vi posso assicurare che è sempre stato molto più prudente di certi altri "autisti" più giovani del posto, di cui sono testimone di quanto siano stati e sono tuttora pericolosi alla guida sia per la velocità, con rischi sfiorati di investimenti, che per evidenti e risaputi stati di alterazioni...eppure gli rinnovano sempre la patente e io mi domando - Come mai? -.
È giusto preoccuparsi per i "limiti" degli ultraottantenni ma è giusto anche allora usare molta attenzione a chi si rinnova la patente indifferentemente dall'età.
MASSIMO TERRILE ha detto…
Quale 'parte in causa' (avrò 83 anni a ottobre 2025) non posso certo avere molta voce in capitolo, tuttavia mi permetto alcune osservazioni. Il maggior numero di incidenti, secondo le statistiche, non sono causati da anziani al volante (sebbene quando succedono destino scalpore), bensì dai giovani, per le ragioni che tutti conosciamo. A livello percentuale, pertanto, non siamo noi vecchi ad essere il pericolo maggiore, in genere più prudenti, e non solo, alla guida in quanto consci dei rischi connessi all'invecchiamento. Ma come è vero che l'età pensionistica aumenta ogni anno per l'elevarsi costante della vita media, così dovrebbe aumentare l'età per condurre un autoveicolo, valutate le capacità individuali. Non é infatti il 'numero' (degli anni) a impedire una guida sicura, ma la diminuzione delle facoltà fisico-psichiche. Diminuzione anche peggiore che si riscontra (purtroppo postuma) nei giovani che assumono alcolici, viaggiano a velocità elevate e nelle ore notturne, magari uscendo da una discoteca. Per equità, se si ponesse il limite degli 80 anni, occorrerebbe allora mettere dei paletti 'preventivi' anche a loro. Purtroppo non si possono (ancora) stabilir le condizioni psico-fisiche dei guidatori prima che si mettano alla guida. Forse in un futuro, speriamo prossimo, le auto saranno dotate di strumenti atti a verificare tali condizioni, impedendo l'avviamento del veicolo in caso di rischio. Ma con l'aumentare dell'età, sembrerebbe logico, per evitare i problemi connessi all'invecchiamento, fare controlli periodici adeguati per valutare le capacità dell'anziano, progressivamente, anche ogni 6 mesi, per valutare l'impatto di malattie, farmaci, calo della vista, dei riflessi, ecc.), come suggerisce giustamente Maurizio. Questo per non privare l'anziano della libertà e di un mezzo di trasporto indispensabile anche alla vita sociale, specie per chi vive fuori città. In estrema sintesi, suggerirei di mettere non 'paletti' fissi, ma dosati 'cum grano salis'. E magari si avrebbero anche delle sorprese....
Maurizio Scordino ha detto…
Maurizio Scordino ha commentato su "Buon viaggio!"
5 ore fa
La benevola alzata di scudi mi impone un riguardoso, quanto veloce, ultimo rientro. Innanzitutto per precisare di non aver mai escluso che esistano innumerevoli casi di anziani virtuosi al volante. Primo fra tutti il padre di Maria, che a dire il vero difficilmente potrebbe stupire proprio in considerazione del lavoro che ha fatto. Camionista e meccanico stanno alla padronanza del mezzo, come il cuoco in salute al saltar gli spaghetti in padella quand'anche ottantenne. Allo stesso modo rassicuro Massimo di non aver mai detto, né pensato, che gli anziani commettano più incidenti dei giovani, ci mancherebbe. Innanzitutto, perché si presume (e - sia detto con grande rispetto del tuo cervello inossidabile - si spera anche ...) che gli ultraottuagenari ancora al volante sulle autostrade e sulle statali siano in netta minoranza rispetto agli altri guidatori. Detto ciò, visto che siamo liguri entrambi, non raccontiamoci che "Gesù Cristo sia morto dal freddo". Sai benissimo, infatti, che gli incidenti dei giovani scapestrati riguardano per lo più le ore notturne, su strade quasi sempre deserte e sono causati dalla velocità folle, che in genere li fa schiantare da soli. Dispiace immensamente, non vorrei essere frainteso, ma un po' di più - per onestà intellettuale riferita agli ultimi, numerosissimi purtroppo, casi cronaca - mi spiace per i tre uomini e la donna (37, 37, 52 e 55 anni) morti lo scorso 27 luglio sulla A4 sono morti insieme all'82enne, che gli si è schiantato addosso mentre viaggiava contromano. Nel suo caso, inoltre, sta indagando la Magistratura poiché sembrerebbe acclarato che il rinnovo della patente sia avvenuto, nel 2022, senza che l'anziano abbia sostenuto neppure la visita medica presso la Commissione. E questo sia sottolineato a proposito dei controlli più frequenti e più severi, che in buona fede tutti - e Massimo con noi -sappiamo quanto possano essere severi e rigorosi, nel paese non del granum, bensì dei cachi salis. Nessuna libertà negata, quindi, ma semplice realismo. I
MASSIMO TERRILE ha detto…
Concordo con l'amico Maurizio, e lo ringrazio per questa sua gentile risposta. Purtroppo mancano statistiche precise sugli incidenti in relazione all'età dei conducenti e al loro stato di salute, per cui è difficile dire in quale misura, e con quali conseguenze, questi siano più pericolosi degli altri guidatori. Tuttavia, proprio in quanto è prevedibile che con l'aumentare dell'età diminuiscano le capacità psico-fisiche, non ci si può che augurare una reale stretta nei controlli per il rinnovo della patente oltre già dai settant'anni, a patto che sia un reale test attitudinario teorico-pratico , anche su strada, e non quella barzelletta che è oggi, per cui l'esame si riduce nel firmare un modulo auto-assertivo sullo stato di salute (patologie invalidanti) e un vago esame della vista, al posto (anche) dell'esame del fascicolo sanitario, e pagare circa 120 euro. Per non parlare del dover altresì tener conto delle infrazioni al codice della strada e degli incidenti causati dai soggetti nel corso delle loro vita. Se tutto questo può costare troppo allo Stato, non ci sarebbe che adeguare la tariffa all'età. Ti pare?
Maurizio Scordino ha detto…
Detta così mi pare eccome. Poi leggo che oggi, sempre sulla stessa autostrada, un 77enne in contromano è stato fortunatamente bloccato dalla freddezza di un turista, che gli si è messo di traverso, prima che succedesse un'altra strage e allora... ti abbraccio tra i singhiozzi.
Massimo Terrile ha detto…
Detta così è spiazzante, ma mi sorge un dubbio. E se si tratti di kamikaze? Visto che non si può morire volontariamente di fentanyl o altre droghe, vietate dallo Stato (dietro suggerimento del Vaticano) e introvabili per i poveri pensionati, la rabbia contro le istituzioni potrebbe portare a tali gesti folli. Ma la percentuale di tali 'incidenti' è irrisoria rispetto al totale, con buona pace degli under 80. Buone vacanze allora e lontani dalle autostrade!

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