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Chicco: dove c’è un casino

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Ci risiamo. Chicco - il nome è sempre di fantasia: ha ancora solo sedici anni – ha deciso di ampliare costruttivamente il proprio palmarès di denunce e precedenti di polizia. Infatti, a poche settimane dall’arresto in manette avvenuto di fronte al liceo “Einstein” di Torino cui è iscritto, in seguito alla poco meno che insignificante aggressione con calci e pugni nei confronti di due agenti impegnati a dissuaderlo dall’impedire democraticamente un volantinaggio di natura politica a lui avversa, ha alzato l’asticella. Questa volta, infatti, il giovane Chicco sarebbe stato identificato insieme ad altri 33 amici del cuore, tra quel centinaio di bravi ragazzi che – nella foga antifascista che li caratterizza, soprattutto se manifestata in ossequio alla strenua difesa che sono soliti praticare verso la (loro) libertà di stampa e di opinione – hanno invaso pacificamente un paio di giorni fa la redazione torinese del quotidiano La Stampa , provvidenzialmente deserta a causa dello sciopero i...

Contro-partner

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In Italia seicentoquaranta; In Alemagna duecento e trentuna; Cento in Francia, in Turchia novantuna; Ma in Ispagna son già mille e tre .   Povero don Giovanni , celeberrimo protagonista dell’omonima opera buffa di Mozart, il cui servitore, Leporello , all’inizio del V atto illustra a “ madamina ” Elvira il “catalogo” da lui stesso redatto sui gusti e soprattutto le conquiste amorose del citato padrone. Povero, don Giovanni lo era allora, siccome donna Elvira – sua vecchia fiamma ancora invaghita di lui – cercava invano di ricondurlo sulla retta via della morale. E ancor più povero sarebbe probabilmente oggi, grazie a un emendamento all’ articolo 609 bis del codice penale , già approvato dal Parlamento e convertito definitivamente in Legge dello Stato. Nato con il nobile tentativo di ridurre le violenze sessuali, il disposto si basa sul requisito indispensabile per chiunque si accinga a iniziare un atto sessuale, di acquisire un preventivo – esplicito - consenso da parte...

L'idiota della porta accanto

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Ormai è destino: quando c'è di mezzo un liceo scientifico a Torino, c'è sempre almeno uno studente che sente l'esigenza di entrare a far parte della cronaca. La volta scorsa si era trattato del liceo “Einstein”, dove un sedicenne si era limitato a prendere a calci e pugni gli agenti di polizia intervenuti a calmare una situazione, si fa per dire, politicamente tesa, mentre nei giorni scorsi la scena, sempre per così dire, se l'è invece presa il “ Peano ”. Alzando l'asticella per raggiungere il quarto d'ora di gloria, infatti, in questo caso un quindicenne ha ritenuto di dedicarsi al suo insegnante di matematica, facendogli scorrere tutta la vita davanti nell'arco di soli quindici interminabili secondi. Tanti gliene sono bastati, infatti, affinché si alzasse dal banco e – di fronte alla classe comprensibilmente impietrita – estraesse muto una pistola dallo zaino, la “scarrellasse” (ossia inserisse il colpo in canna arretrando il caricatore, proprio come si ve...

Mamma, ho perso la spranga

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Dunque, ricapitoliamo. Chicco - il nome è di fantasia: ha solo sedici anni - l’altra mattina, come riportano le cronache, stava «abbastanza bene». Tuttavia, proprio mentre l’intero Paese si stava rincuorando, ecco che subito ha precisato di essersi «accorto – la sera prima - di avere sul corpo altri lividi». In quali parti non lo ha specificato, ma qualche indizio lascerebbe pensare alle nocche delle dita e alle punte dei piedi, ossia le parti del corpo con cui il mattino precedente ha colpito due agenti di Polizia, colpevoli di avergli impedito (così secondo i cronisti presenti), di strappare insieme ad altri colleghi che si battono per la libertà di stampa , di opinione e di espressione (le loro, naturalmente), i volantini che il movimento giovanile di Fratelli d’Italia stava distribuendo davanti al Liceo “Albert Einstein” di Torino . Certo, va detto senza reticenze che ammanettare il povero Chicco per i soli tre reati contestati, di “resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e viol...