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Visualizzazione dei post con l'etichetta Politica

Me ne ha date, ma gliene ho dette…

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Dunque, dove eravamo rimasti? Ah sì, è vero: che la giovane “linfa vitale” del Partito Democratico – per voce della segretaria nazionale Elly Schlein – doveva «mangiarsi» i vecchi arnesi interni del passato. Una rottamazione bis, quindi, ma senza né l’intelligenza politica (e forse non soltanto politica), né tantomeno la visione di Matteo Renzi . Risultato? L’Italia dei Territori, ossia le regioni, fatta salva la più o meno neutrale Valle d’Aosta , guidata da una compagine autoctona denominata non a caso “ Unione valdostana ”, vede assegnate dagli elettori al medesimo centrodestra che guida il Paese ben tredici Amministrazioni regionali. Un elettorato sempre più in caduta libera per quanto riguarda l’affluenza al voto, che ha consentito invece di conquistare alla compagine più scalcagnata nella storia del centrosinistra soltanto sei regioni, peraltro già di suo storico appannaggio. Due delle quali, tuttavia, ossia la Campania e la Puglia (dopo già le altre, oggetto delle precedenti...

L'idiota della porta accanto

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Ormai è destino: quando c'è di mezzo un liceo scientifico a Torino, c'è sempre almeno uno studente che sente l'esigenza di entrare a far parte della cronaca. La volta scorsa si era trattato del liceo “Einstein”, dove un sedicenne si era limitato a prendere a calci e pugni gli agenti di polizia intervenuti a calmare una situazione, si fa per dire, politicamente tesa, mentre nei giorni scorsi la scena, sempre per così dire, se l'è invece presa il “ Peano ”. Alzando l'asticella per raggiungere il quarto d'ora di gloria, infatti, in questo caso un quindicenne ha ritenuto di dedicarsi al suo insegnante di matematica, facendogli scorrere tutta la vita davanti nell'arco di soli quindici interminabili secondi. Tanti gliene sono bastati, infatti, affinché si alzasse dal banco e – di fronte alla classe comprensibilmente impietrita – estraesse muto una pistola dallo zaino, la “scarrellasse” (ossia inserisse il colpo in canna arretrando il caricatore, proprio come si ve...

Partito di testa

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La nostra preoccupazione è fortissima su quello che sta accadendo in medio oriente. Sin da sabato 7 ottobre abbiamo assunto una posizione di netta, dura e ferma condanna degli attacchi terroristici di Hamas che si sono verificati con violenza efferata nei confronti dei civili israeliani. Non è un caso, è stata una scelta deliberata che ha chiarito, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la vera natura di Hamas: un’entità terroristica che ha in sprezzo la vita. Quando non si hanno idee proprie, purtroppo, capita spesso di dover seguire quelle degli altri. Una conseguenza sempre più frequente in seno alla nostra politica, accentuata dalla necessità sempre più stringente di dover sottostare ad alleanze elettorali indispensabili, per chi vince, a governare e per chi perde a non sparire. Il ruolo di vittima più illustre in questo panorama desolante, da un po’ di tempo a questa parte sembra essere saldamente mantenuto dal Partito Democratico , riuscito nel non semplice miracolo di perdere...

Marche da bolliti

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Non occorre essere attivisti pro Pal, per capire che la decisione di vietare la consegna di biscotti e marmellate contenute nei pacchi alimentari destinati alle donne e ai bambini di Gaza, presa da Israele all’alba di ieri è una iniziativa demenziale, prima (e oltre) che aberrante. Una idiozia senza possibilità di scusa alcuna, che si ritorcerà sugli idioti che l’hanno pensata e disposta. Idioti e criminali se la motivazione, come pare essere, andrebbe ricondotta a un eccesso energetico dei cibi in questione, destinati a persone – non importa qui capire per colpa di chi – affamate da mesi. Non occorre invece essere strateghi militari per distinguere un posto di blocco, da un blocco navale. Il primo serve in genere a verificare patente e libretto, il secondo invece – dichiarato legittimo da una commissione dell’Onu (lo stesso organismo che vale quando parla Francesca Albanese) - a vigilare in armi una zona dichiarata di guerra, la cui forzatura – indipendentemente dal motivo per cui la ...

Le due facce della merdaglia

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Chi è un garantista autentico e da sempre, non può che gioire della decisione assunta dalla commissione affari giuridici dell'Eurocamera, di non revocare l’immunità europarlamentare – che è assoluta, in quanto rimanda l’eventuale processo al termine del mandato elettorale – a Ilaria Salis (foto). Non in quanto Salis, i cui titoli di demerito penale e personale parlano da soli (due condanne definitive e 29 denunce), bensì, come definito dallo stesso Parlamento UE , in quanto l’immunità parlamentare protegge gli aventi diritto: «da persecuzioni politiche arbitrarie e pressioni esterne». Ben lontana quindi dal voler essere un privilegio di casta, l’immunità risulta essere: «uno strumento per preservare l'integrità dell'istituzione, permettendo ai rappresentanti di esprimere opinioni e votare liberamente, senza timore di ritorsioni o arresti illegittimi, che potrebbero minare l'equilibrio tra i poteri». E qui, però, se non si fosse garantisti autentici e da sempre, si potr...

Una vicenda di merda

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Proprio ieri, per quanto ne comprendessi il senso, biasimavo un commento inserito in calce all’ultimo post sul massacro di Gaza, che accomunava genericamente gli “Arabi” quali persecutori di Israele. Arabi dei quali esistono invece milioni di persone per bene, che vivono ormai in tutto il mondo e che nulla hanno a che vedere coi criminali di Hamas. Poi, nel pomeriggio, la notizia dell’aggressione in un autogrill del milanese di un cittadino francese la cui colpa era indossare la Kippah ebraica, durante la fila per portare al cesso il figlio di sei anni, colpevole a sua volta di non volersi fare la pipì addosso. Lascio a chi legge indovinare il perché di una vicenda che definire “di merda” sarebbe un oltraggio alla merda. Quello che indigna, però, non è la medesima sostanza organica della quale sono composti i quattro, o cinque, coraggiosi paladini di giustizia che si sono distinti in questo nobile gesto, sicuramente fatto per salvare i bambini di Gaza. Bensì la merda, inodore e incolo...

Non una per loro

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Quando si parla del 7 ottobre 2023, si tende a dimenticare quel che è successo in Israele a opera dei terroristi di Hamas, in una pervicace opera di rimozione messa in atto fin da subito da parte di chi sostiene esclusivamente le ragioni dei Palestinesi. Una incredibile negazione della realtà evidente dei fatti, che non paga di aver ridotto le oltre1200 vittime dell’attentato a “uno sbaglio da parte dei resistenti alla prepotenza sionista”, ha addirittura cancellato gli stupri che ne hanno accompagnato la mattanza. Ancor meno sono stati oggetto di mobilitazione e indignazione, il rapimento di decine di donne israeliane prese in ostaggio durante il raid e stuprate sistematicamente nei lunghi mesi di prigionia, per poi essere uccise nella maggioranza dei casi. Quello stesso giorno, per ironia della sorte, a Firenze, si teneva invece l'assemblea nazionale di Non Una Di Meno , il movimento femminista internazionale che si batte da sempre contro la violenza di genere. Non tutta la viole...

CrepaQuorum

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Nel "Paese dei cachi”, così come anni fa il filosofo contemporaneo ed estemporaneo Stefano Belisari - noto anche come Elio (d)e le storie tese ) - definì lo stivale su cui abitiamo, che si tratti di politica, cultura, o società, il criterio di declinazione dei fatti è sempre quello legato all’operetta. Il genere musicale preferito da Mozart, peraltro, che però non a caso i tre libretti più importanti della sua Opera se li era fatti scrivere dall’italianissimo Emanuele Conegliano – noto anche come Lorenzo Da Ponte – prima che si facesse naturalizzare cittadino statunitense. Capita infatti in queste ore, parlando appunto dei “Così fan tutte (e tutti)” della politica italiana, il ritorno del consueto tormentone sulla presunta illiceità del non recarsi alle urne in occasione dei Referendum abrogativi di una o più Leggi, in modo da non raggiungere il quorum di partecipazione di almeno il 50 percento più uno degli aventi diritto al voto, indispensabile a rendere valida la consultaz...

Tesla di cavolo

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  A ormai più di un mese di distanza da quando la signora Piccolotti in Fratoianni ha comunicato di voler vendere la propria autovettura Tesla , all’indomani dello scandalo operettistico che l’ha travolta insieme al marito Nicola – incidentalmente leader massimo di quel che resta della sinistra italiana - per averla appunto acquistata nonostante venga prodotta da un personaggio - Elon Musk - che entrambi ritengono non debba essere neppure nominato, nessuna notizia è trapelata in tal senso. Aspetteremo. Nella speranza, magari, che i coniugi ecologici nell’affrontare questa dura prova cui il destino mediatico li ha sottoposti, possano prendere spunto dal padre nobile di tutta la sinistra fighettara italiana, Fausto Bertinotti. L’ex presidente della Camera , infatti, quando gliela menavano col cachemire sempre indossato con ostentata eleganza, sapeva essere autoironico. E più di lui la moglie, che in una divertente intervista rilasciata a “ Open ” nel 2023, aveva spiegato ridendo ...

200 volte NO

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Le polemiche di questi giorni sull’intenzione del primo ministro israeliano di risolvere la vicenda della mancata restituzione degli ostaggi da parte dei terroristi di Hamas , occupando l’intera striscia di Gaza , se da un lato comportano obiettive perplessità anche da parte di chi sostiene le ragioni legittime di uno stato democratico, che si vorrebbe “cancellato dalla carta geografica”, dall’altro ringalluzzisce l'arroganza di personaggi tipo i "200 ebrei italiani“ a suo tempo firmatari di un manifesto che invitava l’Italia a “non essere complice” delle  presunte   nefandezze compiute, appunto, dal Governo Netanyahu . A questo proposito, infatti, vale forse la pena di ricordare, oggi, che tra quei “200” primeggiava Gad Lerner che, guarda caso, ha da poco scritto un libro sul tema per Feltrinelli : “Gaza. Odio e  - bontà sua - amore per Israele ”, assai bisognoso di essere promosso, seguito a ruota dal sempre presente Roberto Saviano , ormai inarrestabile nel dire che ...