200 volte NO


Le polemiche di questi giorni sull’intenzione del primo ministro israeliano di risolvere la vicenda della mancata restituzione degli ostaggi da parte dei terroristi di Hamas, occupando l’intera striscia di Gaza, se da un lato comportano obiettive perplessità anche da parte di chi sostiene le ragioni legittime di uno stato democratico, che si vorrebbe “cancellato dalla carta geografica”, dall’altro ringalluzzisce l'arroganza di personaggi tipo i "200 ebrei italiani“ a suo tempo firmatari di un manifesto che invitava l’Italia a “non essere complice” delle  presunte  nefandezze compiute, appunto, dal Governo Netanyahu. A questo proposito, infatti, vale forse la pena di ricordare, oggi, che tra quei “200” primeggiava Gad Lerner che, guarda caso, ha da poco scritto un libro sul tema per Feltrinelli: “Gaza. Odio e  - bontà sua - amore per Israele”, assai bisognoso di essere promosso, seguito a ruota dal sempre presente Roberto Saviano, ormai inarrestabile nel dire che non ha più nulla da dire. Dei due, non a caso il più titolato, Lerner ha spiegato in più interviste televisive (su Rai3 e su La7), che è 
«Sugli abitanti di Gaza che il governo Netanyahu ha scatenato una sanguinosa offensiva militare, con il risultato di screditare la reputazione di Israele e isolarlo come mai prima d’ora dal mondo». Ma certo: Netanyahu. Il quale avrebbe finora agito, non in qualità di premier di un Paese che ha replicato un gruppo terrorista che usa i civili come scudi umani e che il 7 ottobre del 2023 ha messo in pratica un attentato di proporzioni immani, seguito da violenze e brutalità, che oltrepassano l'immaginazione, bensì in quanto espressione di ebreo pazzo, oltre che antidemocratico. Un Lerner gigantesco nel proprio sforzo di equanimità, infine, che sempre stando alla quarta di copertina del suo ultimo capolavoro: «Si misura – nientepopodimeno - con il fanatismo identitario che ha contagiato i due popoli in guerra». Un popolo di fanatici anche quello israeliano, quindi, fatta eccezione naturalmente per quelli bravi, ragionevoli e intelligenti come Gad Lerner. Un populismo disgustoso che però, fortunatamente, sembra attecchire sempre di meno. «Oggi no. – aveva infatti risposto con la stessa grafica dell'appello dei 200, ma con parole di segno opposto, il giornale della comunità ebraica romana presieduta da Riccardo Pacifici, Shalom.itNoi piangiamo le nostre figlie e i nostri figli». Una risposta di altri ebrei italiani, che si presume avere al stessa dignità di quella degli amici ebrei parimenti italiani di Saviano. Ebrei feriti a morte dalle immagini di quei corpi bambini fatti a pezzi da spregevoli assassini cui troppi conferiscono la dignità di esercito regolare in guerra di liberazione vilipesi da un manifesto utile – così come assi bene ha saputo rendere l'idea Pacifici stesso, in una esternazione di comprensibile indignato colore: «a pulirsi il sedere».

Commenti

Anonimo ha detto…
Indefettibilmente pro-Israele e indignata per il peloso atteggiamento woke di molta sinistra cui non sfuggono Gad Lerner e Moni Ovadia, doppiamente colpevoli di non provare pietà in genere, e in particolare per la propria gente. Forse è un giudizio un po' tranchant, ma mi pare evidente che l'ideologia, nel loro caso, superi il senso di pietà e di giustizia.
Nondimeno ho l'impressione che Netanyahu sia per Israele un nemico altrettanto mortale di Hamas. Non mi abbandona il dubbio che il 7 Ottobre fosse noto al Mossad e allo Shin Bet e che sia stato volutamente ignorato per poter giustificare la ritorsione.
È possibile, anzi auspicabile, che la mia teoria sia delirante, nondimeno il dubbio rimane.
Maurizio Scordino ha detto…
Benjamin Netanyahu è il peggiore dei leader possibili, ma resta il fatto che è stato eletto democraticamente. Il tuo dubbio sul Mossad non è delirante in quanto comportamento impossibile da parte di un servizio segreto. E' abominevole - l'ipotesi, non tu - pensare che dopo la Shoah un ebreo possa consentire che qualcosa di simile (apocalittico verrebbe da dire) accada a un altro ebreo.
Anonimo ha detto…
Sono sempre stato pro Israele e lo sono tutt’ora. È inquietante pensare che Netanyahu in questa operazione stia facendo il gioco di Hamas. Non credo sia strategico, è proprio stupidità, ma l’antisemitismo si diffonde a livello mondiale. Gioco facile per la Cina: presentarsi come l’impero di pacificazione mondiale. Est que le monde est en train de boulverser soi meme?

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