De' relitti e delle pene


C’erano voluti diciassette anni di botte e soprusi, perché la torinese Lucia Regna (foto) trovasse la forza e soprattutto il coraggio di separarsi dall’uomo che aveva sposato. O meglio, dall'uomo di merda che per farsi capire utilizzava le mani, oppure i piedi, se riteneva che le servisse un ripasso. Un affronto da chiarire al più presto e, come d’abitudine consolidata, senza giri di parole. Scientifico, le ha preso la testa e gliel’ha sbattuta sul pianale di marmo. Il lavoro, però, l’ha voluto finire in scioltezza. Con qualche calcio ben dato le ha sfondato la faccia, che forse andrà a posto, grazie a ventuno placche al titanio che le hanno impiantato. Dopo i mesi passati in corsia, si è recata dai carabinieri pensando così di vedere la fine di quell’incubo atroce. Invece l’hanno interrogata. Il maresciallo di turno voleva sapere da lei se quella merda di un ex avesse agito sotto l’effetto di alcool, o droga. Lo ignorava; la testata sul piano forse l’aveva distratta. «Avrà avuto i suoi cinque minuti», aveva concluso il solone in divisa. Poi lei ha sporto denuncia, poi si è andati in giudizio e poi si è arrivati a sentenza. Diciotto mesi grazie al rito abbreviato: la metà esatta di quanto è durato il processo. Neppure un’ora in galera perché incensurato. Ossia una testa sfondata di donna ridotta a relitto, che vale poco più di un richiamo disciplinare. È vero che chiunque è innocente, fino a condanna definitiva, purché oltre alla Legge si applichi pure il buonsenso. Un conto, infatti, è che l’imputato si dichiari innocente dall’accusa, per esempio, di aggressione e lesioni, per la quale non ci sono prove evidenti – una parola vale quanto l’altra – un conto se l’aggressione avviene davanti a testimoni (la madre della vittima in questo caso) e riconosciuta dal colpevole stesso, che può ottenere così i benefici di Legge. Nessuno può condannare in queste condizioni il giudice che applica solo ciò che la giurisprudenza prevede, ma la politica sì. Come si possono tollerare situazioni del genere? «Devono andare in galera – ha chiosato impaurita Lucia all’indomani della sentenza che, nei fatti suona come una beffa - Se stanno fuori, continuano a essere violenti. Un anno e sei mesi è una condanna troppo bassa. Ma se io sapessi che li passerà in carcere – ha proseguito sconsolata, la povera Regna - avrei la sensazione che la Giustizia è utile. Perché un uomo che sta in carcere, cambia». Non sempre: dipende dall’uomo, da cosa ha commesso e da quanto sta dentro. Non nel caso di quello che ha massacrato Lucia. Un uomo di merda che non è mai stato neppure arrestato».

Commenti

MASSIMO TERRILE ha detto…
Bravo Maurizio (feci a parte, troppo buono..). Aggiungo che con le ultime modifiche al Titolo IX bis del c. penale la pena relativa al reato di maltrattamenti agli animali non umani di cui all'art. 544-ter è stata portata da 1 a 5 anni. Inoltre, l'articolo 572 del c. penale per i reati di maltrattamenti alle persone, in famiglia, stabilisce una pena da 2 a 6 anni (da 4 a 8 per le lesioni definite 'gravi'). Tuttavia, per l'ordinamento giuridico italiano, fino a 4 anni è possibile la sospensione dell'ordine di esecuzione della pena, salvo poche eccezioni. Tra queste il maltrattamento aggravato, lo stalking aggravato, il furto in abitazione o con strappo, terrorismo, eversione dell'ordine democratico, associazione di tipo mafioso, violenza sessuale, omicidio, estorsione e rapina aggravati, sequestro di persona a scopo di estorsione. Infatti, l'art. 656 del c. di procedura penale, se la pena non è superiore a 3 o a volte 4 anni, il pubblico 'ne sospende l'esecuzione'.
Strano che il giudice, nel caso esposto, non ritenga 'aggravato' tale maltrattamento, meglio definibile come 'tortura'.
Quindi, tranquilli, si può massacrare un animale umano o non umano perché sarà molto difficile che la pena superi i 4 anni e si finisca in carcere. Motivo? abbiamo poche carceri. Capisco che lo scopo delle pene dovrebbe essere di rieducare il reo, ma cosa vieta di farlo in carcere? Per tali delitti oggi sarebbe meglio tenere il condannato 'al fresco', specie con le attuali previsioni di aumento delle temperatura globale. Un po' di 'ambientalismo' non guasta mai.
Maurizio Scordino ha detto…
Direi che tutta questa vicenda ha dell'incredibile. A cominciare dal fatto che ai fini dell'arresto di questo uomo di merda - insisto - nessuno abbia valutato almeno due dei tre elementi, necessari e sufficienti ai fini della custodia cautelare in carcere. Ossia la pericolosità sociale del soggetto e il rischio concreto di reiterazione del reato. Quanto ai riti processuali alternativi, infine, è mia opinione che tutti i reati che ledono la fisicità della persona (umana e non) dovrebbero rimanerne tassativamente esclusi.
MASSIMO TERRILE ha detto…
Errata corrige: nella mia risposta (v. sopra), in merito all'art. 656 del codice di procedura penale, con 'pubblico' si intendeva ovviamente 'pubblico ministero'. Chiedo scusa per l'omissione.
Enrico.b ha detto…
Se invece di pensare a comminare pene a studenti che magari protestano per le condizioni terribili in cui su trova la maggior parte delle scuole italiane o a lavoratori che si "lamentano", magari a causa della chiusura dell'azienda decisa da chi specula su chi produce veramente ricchezza, si procedesse a rendere veramente esecutive e serie le condanne per i MAIALI che si permettono di invadere lo spazio che OGNI donna deve avere, allora i commenti non sarebbero pieni di astio e volti al desiderio di condanna, ma semplicemente prenderebbero atto di una situazione di normalità o nel migliore dei casi non ce ne sarebbero affatto, perché il problema non sussisterebbe.
Troppo difficile?
No, troppo apolitico.
Enrico
Fiorenza ha detto…
Premesso che costui, come tantissimi altri abomini del genere, dovrebbe essere direttamente eliminato senza nemmeno passare dal carcere, le donne dovrebbero imparare ad amarsi e ad ascoltarsi di più, a capire che si può vivere benissimo anche senza un uomo; a capire che sono in grado di bastare a loro stesse. Chiaramente molto spesso è più facile a dirsi che a farsi, ma da qualche parte bisogna pur incominciare, no???
J.M.Z ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
J.M.Z ha detto…
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J.M.Z ha detto…
Mi ritrovo nelle parole di Fiorenza. Dovremmo superare l’idea di sentirci completi solo se stiamo con qualcuno, oltre che nutrire l’autentico amor proprio che poi ci permette di creare relazioni amorevoli ed espansive invece che compensatorie.

Ma si possono leggere delle notizie del genere e non andare in TILT? Ma manco Stanley Kubrik poteva metter in scena tanta crudeltá e disperata miseria disumana! Al di lá di tutto il progresso tecnologico e scientifico di cui siamo capaci, a cosa ci servono le più sofisticate tecnologie e comodità se manco sappiamo usare le mani?? Altro che Homo Sapiens Sapiens, non sappiamo ancora niente di niente!! Surrealismo puro! Un (ulteriore) pugno in faccia al buonsenso, all'evoluzione e alla cosiddetta civiltà.

Nell'intervista intera Lucia dice che “Sapendo che é andata a finire cosï a me, come possiamo sperare che altre donne, magari più fragili ancora di quello che ero io, denuncino? Non é facile trovare la forza. Quite persone ti sviliscono. Per anni. Ti annientano. Perché ci dicono di denunciare se poi quello che viene dopo, da parte dello Stato, é uno schiaffo morale che fa più male delle botte?”

Le sue ultime parole dicono tutto. Infatti lei é riuscita a sopportare 17 anni di abusi fisici (per motivazioni che non ha condiviso) da un """uomo""" cosī miserabile e debole che, appunto, poteva usare solo le mani o i piedi per compensare gli evidenti e assoluti impedimenti mentali, riversando le sue paure e insicurezze sulla moglie, rappresentando cosí tutto il peggio e lo schifo che un essere umano può fare ed essere; ma non é davvero riuscita ad accettare quello SCHIAFFO MORALE da chi dovrebbe rappresentare la giustizia e la protezione dei propri diritti.

Se dovessi dirlo con una canzone, sceglierei "La Fata" di Bennato. Ed eccola qui un'altra fata caduta. Scusate lo sfogo ma a volte penso che se non ci fossero cose come la musica e l'arte, sarebbe quasi impossibile resistere quaggiü...

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