Scioperum pax

 


Enzo Maresca, l’allenatore del Chelsea, come tutti gli italiani che si rispettino – soprattutto quelli che lavorano all’estero – ha il cuore buono per natura, per cui gli aveva dato fiducia nonostante il periodo decisamente negativo che sta vivendo. Quindi, tanto più che lo scorso venerdì era pure il suo 24mo compleanno, aveva appunto detto al suo centrocampista senegalese, Niko Jackson (foto), di iniziare a scaldarsi. L’avrebbe fatto entrare. Anche io avevo pensato di fare lo stesso. Non certo di sostituire un titolare dei Blues – così come è soprannominato questo tra i più prestigiosi club calcistici londinesi – bensì il contrario. Ossia di concedere una pausa alle consuete critiche rivolte alla sinistra italiana da cui politicamente provengo, cercando un altro argomento. Se non che … 19' minuto del secondo tempo – Chelsea sotto di un goal dopo essere stata in vantaggio sull’ostico Flamenco: l’equipo brasiliano capitanato dall’ex juventino Danilo – Maresca chiama tempo. Fuori Delap, dentro Jackson. Quattro minuti (quattro!) di gioco e al 23' del secondo tempo – in una posizione di campo talmente innocua da poter quasi lasciare andare l’avversario senza problemi – il fuoriclasse africano che, calcisticamente parlando, vale più o meno 50 milioni di euro, a similitudine di quanto già fatto un mese fa in campionato, contro il Newcastle, si smista in assetto kamikaze e affonda il suo piede destro a martello nello stinco di Lukas Ayrton. Il suo ululato a ghiacciare il Lincoln Stadium di Filadelfia, il cartellino rosso diretto dell’arbitro Ivan Barton di El Salvador, l’ultima mezzora con un uomo (e tre punti) in meno il Chelsea, fine gara con un terzo goal in più il Flamenco, altrimenti detto: il Mengao. E   adesso noi. Italia, Milano, sempre venerdì 20 giugno, ma con sei ore in più rispetto allo Stato della Pennsylvania, già teatro di un altro famoso italiano Rocky Balboa. Ora però, mentre pacifico e armato delle migliori intenzioni mi documentavo sulle manovre, quanto meno curiose, che sembravano intese al ripescaggio doloso della Sampdoria in serie B, ecco che scendono in campo anche i Niko Jackson di casa, sui cui limiti anche oggi mi obbligano a insistere, invece di desistere. Si tratta dei sindacati nazionali dei filo-ferrotranvieri. L’idea è di quelle che non ti aspetti. A dir poco geniale: fare sciopero generale di venerdì. Una strategia originale, per rendere più incisive le motivazioni alla base dei principali problemi di categoria che, come è noto, affliggono e sono soprattutto tipici di chi lavora nel settore trasporti. Quali? Le ha esposte in un ordine che si presume rigorosamente prioritario il sindacato Usb, quello specializzato negli scioperi che parlano dritto al cuore dei cittadini, soprattutto quelli che vanno al lavoro coi mezzi pubblici, catapultandoli immediatamente dalla propria parte. Quella giusta. «Una scelta, quella di scioperare – hanno spiegato (seri) i rappresentanti dei lavoratori - dettata dalla necessità di opporsi alle politiche belliciste del Governo Meloni. La corsa al riarmo, per la difesa comune europea e l'aumento della spesa per la Nato, che sta portando il nostro Paese al collasso». Una lista che farebbe impallidire Claudiano, il fortunato “tronista” interpretato dal bravissimo Claudio Bisio (attore ascritto alla sinistra, quindi al di sopra di ogni sospetto), quando otteneva «La pace nel mondo» riferita quale priorità di Katiana e Valeriana, le due irresistibili aspiranti Miss Italia, interpretate dalle eccezionali Katia Follesa e Valeria Graci. E il rinnovo del contratto dei tranvieri? Non se n’è parlato. Come dire che quello, per ora, si attacca al tram.

Commenti

Enrico.b ha detto…
Naturalmente mi astengo nel fornire opinioni o qualsivoglia considerazione nell'ambito dei trasporti e degli scioperi in generale in quel settore, perche' in 33 anni di "sano" pendolarismo ne ho dette e ne ho scritte da riempire un bel tomo.
Mi limito a considerare tale comportamento, anche se diritto acquisito anche da parte di sindacati, sicuramente non di primordine, alquanto stravagante e degenerante nella più folle mancanza di rispetto per i viaggiatori che nel 90 % dei casi sono "in giro" per lavoro e per studio. Non vanno quindi a divertirsi e anche il venerdì sera amano ritornare a dai propri cari ad un orario decente.
Dico ciò non tanto per lo sciopero in sé , ma per il mancato rispetto delle fasce di garanzia, sia prima che dopo l'orario definito (e lo dicono pure!!!).
Sulle motivazioni mi astengo perché un commento sul fatto che si scioperi bloccando i trasporti per far terminare una guerra mi riporterebbe ai film di Toto', Peppino e Fabrizi.
Farsi sane risate!!!
Enrico
Maurizio Scordino ha detto…
L'hai detto Enrico, citando il Principe: "Ma mi facci ... il piacere!"

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