200 volte NO
Le polemiche di questi giorni sull’intenzione del primo ministro israeliano di risolvere la vicenda della mancata restituzione degli ostaggi da parte dei terroristi di Hamas , occupando l’intera striscia di Gaza , se da un lato comportano obiettive perplessità anche da parte di chi sostiene le ragioni legittime di uno stato democratico, che si vorrebbe “cancellato dalla carta geografica”, dall’altro ringalluzzisce l'arroganza di personaggi tipo i "200 ebrei italiani“ a suo tempo firmatari di un manifesto che invitava l’Italia a “non essere complice” delle presunte nefandezze compiute, appunto, dal Governo Netanyahu . A questo proposito, infatti, vale forse la pena di ricordare, oggi, che tra quei “200” primeggiava Gad Lerner che, guarda caso, ha da poco scritto un libro sul tema per Feltrinelli : “Gaza. Odio e - bontà sua - amore per Israele ”, assai bisognoso di essere promosso, seguito a ruota dal sempre presente Roberto Saviano , ormai inarrestabile nel dire che ...

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Solo con investimenti mirati, oculati e ben gestiti, lo Stato dimostra di mettete al primo posto i cittadini, mentre privilegiando il profitto, tipo gestione aziendale, lo Stato dimostra di svendersi volutamente ai privati per i quali gli investimenti sono solo ed esclusivamente gli incrementi dei propri conti bancari.
E se le persone rinunciano a curarsi, beh semplicemente diventa una loro scelta, un problema loro, lo Stato si defila in barba alla Costituzione e a "quel" diritto Fondamentale.
Cosa deve ancora succedere?
Enrico.b
Anni fa il ricovero per una cataratta era di una settimana. Vero che le tecnologie non erano perfezionate come ora, ma il motivo vero era che, più erano i giorni di degenza, più l'ospedale otteneva come rimborso.
A forza di essere accessibile a tutti per qualunque minimo malessere (vedi la frequenza con cui certuni si rivolgono al medico di base e la disinvoltura con cui alcuni medici prescrivono esami e cure)), il SSN si è impoverito e deteriorato. Non è più in grado di retribuire adeguatamente medici e paramedici che rinunciano ad esercitare per lo stress.
Ho conosciuto la sanità in Australia. Non so come fosse l'accesso agli ospedali (non ne ho avuto bisogno per fortuna), ma qualsiasi visita, da quella dal medico di base a quelle specialistiche, si svolgeva in ambulatori privati. Si era coperti da assicurazioni statali o private dal costo irrisorio. Ogni prestazione veniva rimborsata entro una settimana sino ad un massimo dell'80%. Questo sistema garantiva contro l'abuso di accesso alle prestazioni, richiedeva necessariamente il rilascio di fattura da presentare per il rimborso e, al contempo, calmierava le tariffe (la visita da un luminare costava all'epoca un quarto del prezzo medio in Italia).
Non so se potrebbe funzionare in Italia. Il rimborso non arriverebbe certamente entro una settimana e qualche furbetto troverebbe il modo di approfittare del sistema.
Però sarebbe il caso di pensarci.
Nadia Mai